Offrire una dimensione unitaria alle tante iniziative che la Chiesa cattolica nel mondo promuove, a livello locale, per diffondere la Parola di Dio; dare nuovo impulso alla lettura della Bibbia nell’ambito della pastorale; stabilire un ulteriore passo nel dialogo ecumenico; esortare i cristiani a togliere dagli scaffali impolverati uno “strumento” che risvegli la nostra fede. Sono diversi e ricchi di significato gli scopi della Domenica della Parola di Dio, che si celebrerà il prossimo 26 gennaio, per la prima volta, e che è stata presentata in Sala Stampa della Santa Sede, da monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Istituita dal Papa
In apertura alla conferenza il presule ha ricordato che la Domenica della Parola di Dio è un’iniziativa che Papa Francesco affida a tutta la Chiesa perché “la comunità cristiana si concentri sul grande valore che la Parola di Dio occupa nella sua esistenza quotidiana” (Aperuit illis 2). Il 30 settembre scorso, in occasione dei 1600 anni dalla morte di san Girolamo, grande studioso della Sacra Scrittura e traduttore in latino dai testi originali, il Santo Padre rendeva pubblica la sua Lettera Apostolica Aperuit illis con la quale istituiva questa Domenica.
Monsignor Fisechella ha quindi evidenziato che alla luce delle tante iniziative dedicate alla lettura e alla conoscenza della Bibbia, promosse dalle diverse comunità cristiane, il Papa ha voluto “rispondere a tante richieste che sono giunte da parte del popolo di Dio, perché in tutta la Chiesa si possa celebrare in unità di intenti la Domenica della Parola di Dio”. “Questa Domenica della Parola di Dio – ha aggiunto il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, pertanto, si colloca come una iniziativa pastorale di Nuova Evangelizzazione, con lo scopo di ravvivare la responsabilità che i credenti hanno nella conoscenza della Sacra Scrittura e nel mantenerla viva attraverso un’opera di permanente trasmissione e comprensione”.
Il valore ecumenico
In questa cornice, il presule ha detto che “non può passare sotto silenzio anche il grande valore ecumenico che questa Domenica possiede”. Infatti, Papa Francesco ha stabilito che si celebri sempre nella III Domenica del Tempo Ordinario dell’Anno liturgico che cade in prossimità della Giornata di dialogo tra Ebrei e cattolici e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. “Non è, ovviamente, una mera coincidenza temporale – ha spiegato mons. Fisichella -, ma una scelta che intende segnare un ulteriore passo nel dialogo ecumenico, ponendo la Parola di Dio nel cuore stesso dell’impegno che i cristiani sono chiamati a realizzare quotidianamente”.
Il logo dell’iniziativa
Nel corso della conferenza stampa è stato poi presentato il logo dell’iniziativa che rappresentata una scena biblica molto conosciuta: il cammino dei discepoli al villaggio di Emmaus (cfr Lc 24,13-35), a cui a un certo momento del tragitto si accosta Gesù Risorto. L’icona evidenzia molteplici aspetti che convergono sulla Domenica della Parola di Dio. Si possono notare, anzitutto, i personaggi. Insieme al Cristo che tiene tra le mani il “rotolo del Libro”, cioè la Sacra Scrittura che trova compimento nella sua persona, vi sono i due discepoli: Cleopa, come viene esplicitamente scritto da Luca e, secondo alcuni esegeti, la moglie. Ambedue i volti dei discepoli sono rivolti al Signore per affermare che Lui è il compimento delle promesse antiche e la Parola viva che deve essere annunciata al mondo.