“Genova è una città porto, che ha saputo ricevere storicamente tante navi e che ha generato grandi navigatori. Per essere discepoli, ci vuole lo stesso cuore di un navigatore”. Il Papa ha concluso l’incontro con i giovani al Santuario della Guardia lasciando due parole d’ordine, prese proprio dalla storia del capoluogo ligure: “Orizzonte e coraggio”, “virtù dei navigatori che sanno leggere l’orizzonte e hanno il coraggio per andare”, come quei “grandi navigatori del XV secolo che sono usciti da Genova”. “Voi giovani avete la possibilità di conoscere tutto con le nuove tecniche, ma queste tecniche di informazione ci fanno cadere tante volte in un tranello”, ha ammonito Francesco: “Invece di informarci, ci saturano, e quando tu sei saturato l’orizzonte si avvicina e hai davanti a te un muro, hai perso la capacità di orizzonte”. “Sempre guardare quello che ti vendono nei media”, il consiglio, all’insegna della contemplazione, che è “la capacità di contemplare l’orizzonte, di farsi un giudizio proprio, non mangiare quello che ti servono nel piatto”. “Lo dico a tutti i genovesi: orizzonte e coraggio, e avanti!”, l’invito del Papa. “Gesù per favore sfidami, e dammi il coraggio di poter rispondere, alla sfida e a te”, la preghiera consigliata. “A me piace tanto questo Gesù che disturba, che importuna – ha confessato Francesco – perché è Gesù vivo, che ti muove dentro con lo Spirito Santo. Che bello un ragazzo e una ragazza che si lascia importunare da Gesù, che non si lascia tappare la bocca con facilità, che non è contento con risposte semplicistiche, che cerca la verità”.